I “CUSTODI DEL BELLO” ARRIVANO A FINALE LIGURE!

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Impiegare persone fragili, sia italiane che straniere, nella cura di spazi pubblici come parchi, monumenti, strade e piazze con l’obiettivo di reinserirli lavorativamente, provvedere al loro “empowerment individuale” e sviluppando competenze professionali e relazionali.

E’ questo il concetto su cui si fonda il progetto nazionale dei “Custodi del Bello”, partito nel mese di febbraio anche a Finale Ligure dopo capoluoghi di regione quali Firenze, Milano e Roma, e altre città italiane tra cui Savona, dov’è arrivato nel 2022 ottenendo in questi due anni di attività ottimi risultati e grande visibilità all’interno delle comunità coinvolte.

A Finale il progetto, nato su base nazionale nel 2017 dal Consorzio Communitas, dalla Fondazione “Angeli del Bello” e dall’associazione “Extrapulita”, è promosso da Fondazione Diocesana Comunità Servizi e dal Comune e può vantare il sostegno di Fondazione Azimut Onlus, con il supporto operativo di Rotary e Randstad, in collaborazione con il Centro d’Ascolto Caritas Vicaria del Ponente.

In squadre di massimo quattro persone, guidati da un tutor e da volontari, i soggetti coinvolti in “Custodi del Bello” svolgono sul territorio finalese piccole attività di manutenzione di aree pubbliche quali la riverniciatura di panchine e di altri elementi dell’arredo urbano, la pulizia dei giochi per bambini e delle aree cani, la rimozione dei graffiti ed oltre, sempre con l’obiettivo ultimo di stimolare l’autonomia, il reinserimento professionale, relazionale e sociale e l’autostima dei soggetti coinvolti.

Un referente raccoglie gli incarichi dagli uffici comunali competenti, per lo più concentrati sul rione di Pia per questo primo step del progetto, dopodiché attiva una squadra” spiegano Pietro Rosso e Serena Folco, operatori del Centro d’Ascolto Vicaria del Ponente di Finale Ligure, e Stefano Corsinovi, caposquadra tutor.

L’iniziativa ha una duplice finalità – continuano – quella di riqualificare i beni della comunità che siano al contempo ben visibili in maniera di accrescere l’autostima dei nostri ‘custodi’ per contribuire al loro reinserimento lavorativo, che è l’obiettivo finale per noi al quale provvediamo anche aiutandoli in altri aspetti come il saper fare squadra tra loro e creare un curriculum. Per questo ogni interesse da altre entità è ben gradito“.

Insomma, un “franchising sociale” che si potrà sostenere con una piccola donazione sulla piattaforma ForFunding di Banca Intesa Sanpaolo all’interno di una raccolta fondi dedicata attiva su tutto il territorio nazionale per sostenere il progetto.