L’Osservatore Romano: «Custodi del bello» franchising della solidarietà

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Ampliato a cinque città del sud Italia il progetto che coinvolge anche la Caritas

di Antonino Iorio

Pubblicato sull’Osservatore Romano dell’11 agosto 2023

La bellezza e la speranza sono due grandi attivatoci di cambiamento, soprattutto attorno a beni comuni e se interessano persone con fragilità sociale». Parole di Stefano Consiglio, presidente della Fondazione Con il Sud, pronunciate settimane fa in occasione della firma del protocollo d’intesa con la Caritas Italiana, rappresentata dal presidente don Marco Pagniello, e con Luciano Marzi, project manager del progetto sud per l’ampliamento di Custodi del bello, il franchising sociale pensato per contrastare emarginazione e povertà. L’iniziativa è nata a Milano nel 2017 per combattere il degrado delle città attraverso l’utilizzo di squadre di lavoro composte da persone in situazioni di fragilità.

Dopo una sperimentazione incoraggiante in alcuni grandi comuni del nord e centro Italia, presto il progetto verrà esteso a Matera, Bari, Bitonto, Cagliari e Caltanissetta. A oggi sono diverse decine le persone con problemi occupazionali che sono state impiegate nella tutela del patrimonio artistico, degli spazi pubblici e in generale nel ripristino dei luoghi vandalizzati che vengono, in questo modo, salvaguardati dal degrado e dall’incuria.

Grazie all’impegno della Caritas, della Conferenza episcopale italiana e della Fondazione Con il Sud, per l’ampliamento del progetto sono stati stanziati 800.000 euro, dei quali mezzo milione sarà utilizzato per finanziare il lavoro dei soggetti coinvolti nell’iniziativa e il rimanente sarà destinato ai tutor che accompagneranno queste persone nel loro percorso di rinascita occupazionale. In oltre duecento, suddivisi in quarantaquattro squadre, si prenderanno cura di strade, aree verdi. e parchi delle proprie città in un piano che prevede tre passaggi: nel primo gli enti locali e le Caritas diocesane selezioneranno le persone fragili, italiane e straniere, attingendo dai percettori di reddito di cittadinanza e di assegni di disoccupazione e in generale tra quanti scontano elevate difficoltà di reinserimento sociale; successivamente ci sarà una fase di formazione affiancando il personale specializzato per circa sei mesi; alla fine il traguardo del reinserimento lavorativo vero e proprio.

Con la collaborazione di enti, imprese locali e amministrazioni interessate, i “custodi del bello”, dopo aver portato a termine con successo il cammino intrapreso potranno avere opportunità lavorative concrete per inserirsi in percorsi finalizzati all’assunzione. Un’iniziativa dall’indiscutibile valore sociale e con un forte impatto positivo non solo sulla gestione del bene pubblico ma anche e soprattutto sui soggetti coinvolti che, affiancati da educatori professionali, saranno in grado di recuperare fiducia nelle proprie capacità, non solo lavorative. Risanare sé stessi e il proprio centro abitato per sentirsi nuovamente parte di una realtà sociale pronta ad accogliere e aiutare chi nella vita è stato meno fortunato, reintegrandolo pienamente come individuo parte di una comunità.

Una sinergia tra istituzioni pubbliche e servizi sociali per restituire una dignità a chi, a torto, credeva di averla persa e, soprattutto, un modo nuovo di concepire il rapporto tra la città e i suoi abitanti in un clima di sincera cooperazione.