Curare e fare manutenzione sui beni comuni della città coinvolgendo persone da reinserire nel mondo del lavoro creando così opportunità di reinserimento sociale per soggetti fragili: i ‘Custodi del Bello’, arrivano anche a Savona, quinta città in Italia, dopo Firenze, Milano, Brescia e Roma. Dopo una prima fase per l’organizzazione, il progetto partirà intorno a marzo.
Mentre Fondazione Azimut finanzia il progetto, Fondazione Diocesana si occuperà di individuare i soggetti fragili o in difficoltà economica da inserire nel progetto. Randstad, invece, farà formazione e orientamento dei beneficiari coinvolti anche per la successiva fase di formazione e futuro inserimento lavorativo.
Le attività delle squadre dei Custodi del Bello saranno programmate nelle tempistiche e nelle modalità operative dal Comune, anche sulla base delle segnalazioni che arrivano dai cittadini e dai quartieri ed entro marzo dovrebbe partire il progetto.
Tra le attività da svolgere ci saranno, ad esempio, la verniciatura delle panchine, rastrelliere delle biciclette e di altri elementi di arredo urbano, la pulizia dei giochi per i bambini, dei prati dopo lo sfalcio del verde, delle aree cani, la rimozione dei graffiti, degli adesivi sui pali della luce, le tinteggiature interne nelle scuole e, in prospettiva, anche la guardiania e la pulizia dei servizi igienici pubblici.
L’iniziativa a livello nazionale nasce dall’alleanza tra il Consorzio Communitas, l’associazione Extrapulita e la Fondazione “Angeli del Bello”.
A livello locale unisce l’azione del pubblico a quella del privato sociale con Fondazione Diocesana-Comunità e Servizi e sostenuta da Fondazione Azimut onlus, con il supporto operativo di Rotary.
E’ un progetto importante perchè mette al centro le persone e il lavoro e lo fa in una rete nazionale – ha specificato Marco Berbaldi, presidente della Fondazione Diocesana Comunità e Servizi Onlus.– Un modello che ha la possibilità di crescere. Oggi partiamo con 18 percorsi, ma l’obiettivo è ampliare la rete per rafforzare l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Il progetto è finanziato da Fondazione Azimut. “Qui come nelle altre città italiane – ha spiegato Alberto Becchi di Fondazione Azimut – contribuiamo con 36mila euro. Ma, mentre a Firenze, Brescia, Roma e Milano, il nostro contributo rifinanzia progetti già in corsa, qui a Savona partiamo da zero, stiamo varando una nuova iniziativa che avrà ricadute molto positive sulla città”.
“E’ la prima mossa contro il degrado” ha dichiarato il sindaco Marco Russo. “Il degrado chiama il degrado, nella stessa misura il gesto di chi si prende cura di un bene comune genera emulazione – ha detto l’assessore alla città vivibile Barbara Pasquali -. E’ un progetto che ci rende particolarmente orgogliosi, perché siamo convinti che genererà un circolo virtuoso tra amministrazione e cittadini”.