Questa mattina, la città di Caltanissetta ha vissuto un momento di grande partecipazione e impegno civico. I Custodi del Bello, in collaborazione con Caritas Caltanissetta e Legambiente Caltanissetta, hanno promosso un’importante iniziativa di riqualificazione urbana nei pressi della statua di Umberto I, coinvolgendo attivamente i giovani studenti delle scuole Santa Lucia e San Giusto.
I ragazzi, armati di entusiasmo e buona volontà, sono diventati per un giorno dei veri e propri piccoli custodi del bello, partecipando alla piantumazione di piante da siepe per trasformare e valorizzare un’area della città. Un gesto concreto e simbolico che ha rappresentato anche un’opportunità educativa ed esperienziale, volta a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della cura del proprio territorio.
L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto Custodi del Bello Sud, attivo in cinque città del Mezzogiorno – Cagliari, Matera, Bari, Bitonto e Caltanissetta – grazie al sostegno di Caritas Italiana, Fondazione con il Sud e Enel Cuore. Il progetto punta a coniugare inclusione sociale, cittadinanza attiva e bellezza urbana, promuovendo il reinserimento sociale di persone in situazioni di fragilità grazie ad interventi di cura e manutenzione di spazi pubblici spesso trascurati.
All’evento erano presenti anche Luciano Marzi, portavoce nazionale dei Custodi del Bello, e Michele Plati, coordinatore del progetto nel Sud Italia, che hanno espresso grande soddisfazione per la riuscita della giornata e per il coinvolgimento delle nuove generazioni. “Si è creato un ponte solido tra il nostro progetto e la comunità locale, e questa giornata lo testimonia.
“Vedere bambini e Custodi collaborare alla cura della città è un grande traguardo” – spiega Luciano Marzi – “Persone che fino a poco tempo fa erano “invisibili” oggi sono diventate esempio per bambini e bambine. Ringraziamo tutti i sostenitori del nostro progetto, l’amministrazione comunale di Caltanissetta e la Caritas locale per aver creduto nella bontà della nostra iniziativa. “
Un esempio virtuoso di alleanza tra istituzioni, realtà associative e cittadini, che mostra come prendersi cura della città possa diventare un gesto collettivo, generatore di bellezza e senso di comunità.
Nel corso della settimana, si è svolto anche un importante incontro di monitoraggio tra i responsabili nazionali del progetto e i referenti locali. L’obiettivo del confronto è stato quello di valutare l’attuale azione dei Custodi del Bello sul territorio di Caltanissetta e pianificare i prossimi passi del progetto, tra cui l’avvio di almeno sei squadre operative distribuite sull’intero territorio comunale.
Durante la due giorni di incontri, i referenti nazionali hanno avuto modo di incontrare le parrocchie locali, la Caritas e l’Assessore al Sociale del Comune di Caltanissetta Pasqualino Ermanno, ascoltando direttamente le storie di rinascita di molti custodi, tra cui anche ex detenuti. A testimonianza del forte valore simbolico e sociale del progetto, i rappresentanti nazionali, insieme ai referenti locali, hanno fatto visita al carcere di Caltanissetta, prendendo parte alla messa pasquale celebrata da Mons. Mario Russotto, vescovo della città. Nell’omelia, il vescovo ha sottolineato come il progetto dei Custodi del Bello offra una nuova prospettiva di vita a chi pensava di averla perduta.
In conclusione, da Caltanissetta arriva un modello d’azione virtuoso e replicabile: una rete solida e collaborativa tra enti, parrocchie, associazioni e istituzioni, che coinvolge attivamente la cittadinanza e promuove il reinserimento sociale delle persone con un passato di detenzione, restituendo loro dignità e protagonismo attraverso la cura del bene comune.